Boxe
CAMPIONE OLIMPICO ORO PECHINO 2008
BRONZO OLIMPIADI ATENE 2004
CAMPIONE DEL MONDO MILANO 2009
CAMPIONE DEL MONDO CHICAGO 2007
Questa volta è il turno di Roberto Cammarelle, il pluricampione olimpico di Boxe, orgoglio del pugilato italiano.
Roberto, cosa pensi del fenomeno in generale?
Direi che è decisamente un problema da tenere sotto controllo, ho anche un figlio ora e posso immaginare quanto deve essere dura subire atti di questo genere. E’ impensabile che bambini più piccoli fisicamente o timidi debbano subire atti del genere che magari rischiano di farli sentire meno sicuri di sè nel futuro. Anche chi si comporta da bullo andrebbe aiutato, è ovvio che nasconde insicurezza; anche perchè nei fenomeni di questo tipo ciò che risulta più evidente è il senso di aggregazione che nasconde insicurezza a parer mio. L’unione fa la forza, anche e soprattutto quando si parla di fenomeno negativi.
Hai mai avuto a che fare col problema?
No, è impossibile che qualcuno faccia il bullo con me… (ride, n. d. r.), sono sempre stato piuttosto grosso…
Quanto aiuta o può aiutare lo sport in questi casi?
Secondo me la palestra ti calma e soprattutto la boxe aiuta a sfogare la forza e/o la rabbia in maniera lecita e appropriata… sempre seguendo le regole.
Cosa potresti consigliare a chi viene a contatto col bullismo?
Come dicevo prima, io sono un pugile, faccio il pugile e amo il mio sport; perciò credo che sia l’arma migliore per combattere, soprattutto psicologicamente questo fenomeno. Quindi lo sport, la boxe in particolare; sia per chi esercita bullismo, sia per chi lo subisce. Aiuta ad avere sicurezza in se stessi sapere come poter rispondere alle prevaricazioni e ai soprusi.
E se lo dice un campionissimo di questo livello, possiamo crederci.
Boxe
CAMPIONE DEL MONDO MILANO 2009
MEDAGLIA D’ARGENTO MONDIALI CHICAGO 2007
MEDAGLIA D’ARGENTO MONDIALI NIANYANG 2005
MEDAGLIA DI BRONZO EUROPEI PALA 2004
Questa settimana abbiamo il piacere di avere un testimonial d’eccezione: Domenico Valentino, neo Campione del Mondo dei pesi leggeri, pugile.
Ormai il bullismo è il tema dominante degli ultimi tempi nella cronaca di molte città; come consideri queste azioni, spesso violente?
Credo sia lo sfogo di molti ragazzi per trovare una specie di stupido divertimento, è terribile; è un comportamento del tutto sbagliato, non bisognerebbe mai perdere di vista certi valori come il rispetto del prossimo.
Nel mondo della boxe capita di venire a contatto con il fenomeno oppure, in quanto noble art, vige sempre la correttezza?
No, in effetti no. Il pugilato è uno degli sport più educativi che esistono; c’è fair play, quando sei sul ring inoltre pensi solamente a vincere, a portare a casa l’incontro, non a far male agli avversari.
E’ sempre la noble art dopotutto no? I pugili veri combattono sempre rispettando l’avversario.
Quando eri più piccolo ti è capitato di toccare con mano certi episodi di bullismo?
Sì, purtroppo sì: a scuola capitava spesso, ed era sempre il più grande ad avere il sopravvento. Però devo dire che mi sembra che in questi ultimi anni i gesti di bullismo sono diventati sempre più violenti, sono peggiorati a giudicare da ciò che si apprende dai media.
Quanto conta, o è contata, nella tua vita e nella formazione del tuo carattere, la boxe?
Per me è stata, ed è tuttora, fondamentale.
Ripeto il pugilato, insieme alla mia famiglia ovviamente, è uno sport che mi ha insegnato moltissimo. La boxe mi ha aiutato ad inserirmi in società, mi ha insegnato il rispetto e il sacrificio; sono uscito di casa a 14 anni per praticarla, andavo ai ritiri, stavo via da casa per giorni e giorni, tutto questo l’ho fatto semplicemente perchè è uno sport che mi ha aiutato molto;
la boxe ti dà carattere e sicurezza e magari può avvicinare molti ragazzi ad un concetto di vita più sana.