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Lifestyle

La routine che calma: piccoli rituali serali per ridurre l’ansia dei ragazzi

La sera è un momento particolare per molti adolescenti. Dopo una giornata trascorsa tra scuola, compiti, relazioni, notifiche e stimoli continui, arriva finalmente un tempo più silenzioso.

bullismoedisagiogiovanile.it – La routine che calma: piccoli rituali serali per ridurre l’ansia dei ragazzi

E’ proprio in quel silenzio che spesso riemergono pensieri rimasti sospesi, preoccupazioni non dette, timori per il giorno successivo. L’ansia serale è un fenomeno molto più diffuso di quanto si immagini e colpisce ragazzi che magari, durante la giornata, non mostrano alcun segno di agitazione. Quando la casa si calma, quando non ci sono più attività che distraggono, la mente degli adolescenti comincia a correre, a recuperare ogni dettaglio che li ha turbati o messi alla prova.

Proprio per questo, creare una routine serale rappresenta un aiuto prezioso: non una soluzione immediata, ma un modo concreto per restituire ritmo, stabilità e un senso di protezione emotiva. Gli adolescenti vivono la giornata a un’intensità molto elevata. Devono affrontare interrogazioni, compiti, dinamiche di gruppo, messaggi che arrivano all’improvviso, confronti che a volte feriscono più del previsto.

Finché sono immersi nelle attività, l’ansia rimane compressa. Ma quando arriva la sera, tutto ciò che era stato accantonato torna a bussare, chiedendo spazio. È allora che molti ragazzi riferiscono difficoltà a prendere sonno, tensione fisica, preoccupazioni che si trasformano in pensieri ripetitivi. Una routine serale serve esattamente a questo: a costruire un ponte tra la giornata e il riposo, a insegnare alla mente e al corpo un passaggio più morbido verso la calma.

Perché la sera è un momento così delicato per gli adolescenti

La sera rappresenta un territorio in cui la mente rallenta ma non si ferma. Gli adulti spesso sottovalutano quanto gli adolescenti fatichino a gestire gli spazi di silenzio, perché in quei momenti le emozioni diventano più chiare e più intense. L’assenza di distrazioni apre la porta a ciò che non è stato affrontato durante la giornata: una frase che ha ferito, una difficoltà scolastica, una situazione irrisolta con un amico, un voto che pesa più del previsto. La solitudine della sera amplifica queste sensazioni, rendendole più vivide.

Esiste poi un altro aspetto fondamentale: la mente degli adolescenti è abituata a oscillare rapidamente tra stimoli molto forti. Passano da una conversazione a un video, da un compito a un messaggio improvviso, senza quasi mai concedersi una pausa. Quando arriva la notte, il corpo chiede riposo, ma la mente continua a correre perché non ha ancora avuto un momento per rallentare in modo naturale. Una routine serale aiuta proprio in questo: offre una struttura gentile che accompagna lo spegnimento progressivo dei pensieri, creando una sorta di rituale che la mente riconosce come segnale di tranquillità.

I piccoli rituali che aiutano davvero

Una routine serale non ha bisogno di essere complessa. Il segreto è la ripetizione di gesti semplici, sempre uguali, che trasmettono sicurezza. Alcuni adolescenti trovano utile dedicare qualche minuto alla transizione, un breve momento per chiudere la giornata riordinando un piccolo spazio della propria stanza o preparando ciò che servirà per il giorno dopo. Questo gesto, apparentemente banale, ha un potere sorprendente: comunica al cervello che la parte attiva della giornata è finita e che ci si può concedere il diritto di lasciare andare.

Anche il corpo ha bisogno di un segnale. Una doccia tiepida, una tisana dal profumo rilassante, un’illuminazione più soffusa possono trasformarsi in veri e propri ancoraggi di calma. Ci sono ragazzi che trovano conforto nel fare qualche minuto di stretching, altri che preferiscono infilarsi sotto una coperta morbida, altri ancora che accendono una musica che conoscono bene. Sono gesti piccoli, ma preziosi, perché creano un contenitore stabile dentro cui la mente può finalmente respirare.

Molti adolescenti traggono beneficio anche da un rituale mentale che non richiede più di cinque minuti. Scrivere qualche riga su un diario, annotare un pensiero positivo o un momento della giornata che merita di essere ricordato aiuta a spostare l’attenzione dalla preoccupazione alla consapevolezza. È un modo semplice per dare alle emozioni uno spazio concreto, senza lasciarle vagare in modo disordinato. La scrittura, anche se breve, funziona come una valvola che alleggerisce il peso della mente.

Infine, la gestione della stimolazione digitale è fondamentale. Non serve proibire gli schermi, perché un divieto rigido rischia di creare tensioni inutili. Ma ridurre gradualmente l’uso del telefono nella mezz’ora precedente alla buonanotte può fare una grande differenza. La mente ha bisogno di disimparare il ritmo rapido con cui passa da una notifica all’altra. Un passaggio graduale verso attività più lente sostiene il sistema nervoso nella fase di decompressione che precede il sonno.

Quando la routine diventa un alleato anche in famiglia

Una routine serale non riguarda solo l’adolescente, ma può diventare un modo per migliorare il clima familiare. Ci sono famiglie che scelgono di condividere qualche minuto prima della notte, non per affrontare discorsi impegnativi, ma per creare uno spazio di calma condivisa. Bastano un tè bevuto insieme, una conversazione leggera sul film della sera, un saluto più consapevole del solito. Questi momenti, anche se brevi, offrono al ragazzo il messaggio più importante: non è solo nel suo passaggio dalla giornata al riposo, c’è qualcuno che gli sta accanto con tranquillità e senza giudizio.

Una routine non è una gabbia, ma un appoggio. Non deve diventare un obbligo, e non deve essere identica ogni sera. Ciò che conta è il principio: creare una continuità che dia stabilità, soprattutto nei periodi in cui l’ansia si fa più intensa. I piccoli rituali, quando vengono rispettati con gentilezza e non con rigidità, diventano una forma di cura quotidiana, una risposta semplice ma profondamente efficace al bisogno di sicurezza emotiva.

Published by
Delania Margiovanni